Gli orari del Duomo: - Invernale
Dalle ore 09.00 - alle 13.00
Dalle ore 15.30 - alle 18.00 - Estivo
Dalle ore 09.00 - alle 13.00
Dalle ore 15.30 - alle 22.30
L'interno della cattedrale è
costituito da tre navate divise da due file di colonne monolitiche.
Le 18 colonne sono diverse tra loro per materiale struttura ed altezza,
16 di loro sono realizzate in marmo cipollino di colore grigio, e due, situate
sulla sinistra entrando, sono realizzate con marmo bianco.
I capitelli per la maggior
parte rovinati sono di tipo corinzio, tranne uno, il primo sul lato Sud,
che è di stile ionico. Si tratta quindi certamente di materiale di
spoglio proveniente da templi romani e recuperati insieme ai capitelli.
I tre soli capitelli che non sono materiale di spoglio presentano la caratteristica
di essere scolpiti solo sulla parte rivolta alla navata centrale.
L'interno della cattedrale è caratterizzato anche dal fatto di non
avere alcuna sovrastruttura o decorazione, in quanto certamente l'intonaco
originariamente affrescato nelle epoche successive fu ricoperto da stucchi
di diverso genere.
E infatti l'essenzialità il motivo dominante nella parte più
antica della chiesa, dove anche le finestre non sono altro che delle semplici
aperture nel muro prive di alcuna decorazione.
Le coperture delle navate sono realizzate con semplice legno a vista, mentre
le volte dove e situato l'altare sono realizzate in pietra tufacea.
Il pavimento e in grossi lastroni di pietra calcarea
e si innalza in
prossimità dell'altare (transetto)
al cui superiore livello si accede tramite cinque scalini.
Scopriamo adesso pian piano tutti i particolari interni della cattedrale
navigando all'interno della nostra piantina.
Oppure puoi scorrere la pagina
I
DETTAGLI DELLA CATTEDRALE
ACQUASANTIERA
All'Interno subito dopo la porta di ingresso posizionati a destra
e a sinistra, si trovano due leoni che fanno da base alle acquasantiere
del XVI secolo. Secondo alcuni sembra che abbiano la funzione di
custodi del tempio.
CAPPELLA DELLA
FONTE BATTESIMALE
La cappella che risulta addossata alle mura principali sembra essere
stata realizzata in un secondo momento. Ha uno stile tipicamente
gotico e sembrerebbe realizzata nel secolo XIV, tesi avvalorata
anche dalle tracce di affreschi trecenteschi.
Scopo della cappellina era quello di promuovere, molto probabilmente,
il culto di san Cristoforo, poiché nel medioevo al santo
si attribuiva una funzione di protezione da uno dei mali più
temuti, quale la morte senza la confessione.
Ad oggi la piccola cappella svolge la funzione di battistero con
la sua grande vasca battesimale presumibilmente del XII secolo,
sistemata al centro della cappella.
NICCHIA MADONNA
CON BAMBINO
La scultura in pietra di tufo e malta posta sulla parete, per il
suo atteggiamento rigido, fa pensare alla antica Chiesa Longobarda,
sulla quale e stata costruita la cattedrale
TOMBA DI ORTENSIO
GIAQUINTO
La tomba e costituita da una cassa sul cui coperchio inclinato
in avanti e scolpito in bassorilievo la figura del defunto che indossa
la toga, con la sinistra tiene un libro e con la destra si mantiene
il capo. Sul frontale e anche scolpito lo stemma, che raffigura
uno scorpione con la luna in alto, e due stelle.
Nella parte inferiore tra due pilastri e racchiusa un'epigrafe che
tradotta significa:" A Dio Ottimo Massimo A Ortensio Giaquinto
Dottore che degnissimo del padre espertissimo dottore e dello zio
paterno religiosissimo vescovo nella Santa Romana Chiesa di Telese
e di tutti i suoi maggiori uomini nobili, fiorì per virtù
e per ingegno. Visse anni trenta. Alberico Giaquinto fece a suo
fratello di beata memoria. Lo stesso piamente deliberando per le
anime di tutti i suoi defunti nel 1590 assegnò in perpetuo
ogni anno cinque denari d'oro a questo altare dai beni dei suoi
ad Alberico e dei suoi eredi, perché si celebri un servizio
divino in loro suffragio nel giorno della morte una volta alla settimana".
TOMBA DI LUDOVICO
ALOIS
L'iscrizione riportata sulla tomba farebbe supporre l'esistenza
di un grande monumento di cui oggi però mancano le tracce.
CAPPELLA DEL
ROSARIO
Fatta costruire nel XVII secolo sotto il vescovo Schinosi, è
l'unica superstite di 4 cappelle barocche che si aprivano sul lato
Nord della Cattedrale, tutte distrutte a seguito della demolizione
del 1920.
La cappella e dedicata alla Madonna del Rosario, e l'interno e alquanto
spoglio, ma da quando si sa un tempo l'intera cappella doveva essere
affrescata.
Sopra l'altare, di stile barocco ad intarsi, e situata una tela
raffigurante la Vergine , un'opere di ignoti dei primi del settecento,
e le pareti ai lati della tela sono completamente affrescate con
ricche decorazioni, anche queste, di tipo barocco.
TOMBA DI GIUSEPPE
SCHINOSI
Al centro della cappella del Rosario si trova la tomba del vescovo
Giuseppe Schinosi, da lui stesso preparata 18 anni prima di morire.
Giuseppe Schinosi a cui si deve anche la costruzione della stessa
cappella del Rosario, era di Bisceglie e fu nominato vescovo dal
Papa Innocenzio XII. La sua tomba reca un'iscrizione che letteralmente
tradotta: "A Dio Ottimo massimo, Giuseppe Schinosi il più
umile dei vescovi, il più grande dei peccatori, cosciente
che gli sarebbe rimasto soltanto il sepolcro, mentre era ancora
in vita ha preparato questo ai suoi resti mortali nel 1716 dal parto
della vergine. Morì nel giorno 14 di Settembre dell'anno
del Signore 1734".
SACRA OLEA
Nella stessa cappella del Rosario, sulla sinistra, e murato un
rettangolo in marmo tutto scolpito in bassorilievo.
Nella parte superiore del rettangolo sono scolpite le parole "Sacra
Olea", e sono raffigurati due angeli che con le ali spiegate
danno fiato alle tombe, altri quattro angeli con le ali spiegate
e le mani giunte sono rivolte verso la porticina, la quale e sostenuta
da due putti.
Questa lastra di marmo probabilmente doveva appartenere ad un antico
ciborio, forse del 1300. Ad oggi è stata utilizzata per la
conservazione degli oli santi.
AFFRESCO
DI MARIA SS. DELLE GRAZIE
Delicatissimo affresco di scuola senese del 1300, per la sua collocazione
fa pensare che l'intera zona fosse affrescata, poi distrutti dalle
sovrastrutture dei secoli a seguire.
Nell'affresco la Vergine regge sulle ginocchia il Bambino che reca
nella mano sinistra un rotolo e con la destra e intento a benedire.
Adiacente al disegno, si nota un cucciolo di leone che dorme e sulla
parete, schiacciato dalla colonna si nota un serpente con la testa
quasi umana. La presenza di questo tipo di materiale di spoglio
fa pensare che alcune parti possano provenire da chiese cristiane.
TOMBA DI GIACOMO
CELIANO
La lastra di marmo posta a terra nella navata centrale, reca sopra
un'epigrafe che tradotta: "Giacomo Celiano, medico, fece per
se e per i figli questo sepolcro, nel quale vieta la sepoltura solo
alle donne. Nell'anno della salvezza1542"
Con questa epigrafe si deduce che lo stesso abbia vietato la sepoltura
in quella tomba solo alle donne, onde evitare che il sepolcro potesse
passare ad altra casata.
TOMBA DI ANTONIO
FALANGOLA
Il sepolcro originariamente doveva trovarsi nella cappella del
Rosario ma in seguito a lavori di restauro ne fu persa la memoria
e fu collocato nell'attuale posizione, al centro della navata centrale.
La pietra tombale del vescovo Antonio Falangola, che esercito molto
santamente il suo ufficio per quasi 25 anni, fu posta dal fratello
Filippo Falangola in suo ricordo.
IL PULPITO
Il pulpito costruito nel periodo dal 1604-1616 dal vescovo Gentile
e un assemblaggio di antichi amboni del vescovo Stabile. Ed a conferma
di ciò basta leggere la scritta sulla lastra in alto, che
per quanto possa essere rovinata ci rivela l'epoca del mosaico (1213).
Le cinque colonne in fattura barocca sono di marmo cipollino con
capitelli diversi tra loro. Tre sono realizzati con semplici foglie,
mentre i capitelli prospicienti la navata centrale hanno diverse
figure scolpite sopra.
Il mosaico e un piccolo gioiello nel suo insieme, e sembra addirittura
un merletto. Vi dominano le stelle a quattro sei ed otto punte.
All'inizio della scaletta di accesso, sul lato posteriore, vi è
la figura di un Ebreo, con intorno al petto attorcigliato un serpente.
Ancora quindi figure che rimandano alla simbologia della chiesa
cristiana.
ALTARI PADRONALI
Questi rettangoli di marmo, che qui vediamo ritratti sotto. Si
presume che siano stati ricordi di altari patronali e che ci fossero
state anche le tombe delle rispettive famiglie.
Vediamo le iscrizioni per ogni singola lapide ed il loro significato.
- Famiglia Gentile
Recita così: "A ricordo: in questo luogo vi era l'altare
della famiglia Gentile eretto in onore di S. Antonio di Padova con
l'onore di celebrarvi ogni anno 92 Messe dai Canonici, che per decreto
del vescovo Mandino fu trasferito nell'altare di San Michele. Per
ciò è stato eretto questo ricordo nel mese di Maggio
dell'anno del Signore 1597".
- Famigli Farina
Recita così: " A ricordo del fatto: In questo luogo vi
era l'altare della famiglia Farina, in onore di S. Maria con l'onore
di celebrarvi ogni anno 23 messe dai Canonici che per decreto vescovo
Mandino fu trasferito sull'altare di S. Caterina. Pertanto è
stato eletto questo ricordo nel mese di Maggio dell'anno del signore
1597".
- Famiglia Crauso
Recita così: "A ricordo del fatto: In questo luogo vi
era l'altare eletto dalla famiglia Crauso in onore di tutti i santi
con l'onere di celebrarvi 42 messe che per decreto del vescovo Mandino
fu trasferito nell'altre di S. Caterina. Pertanto è stato eretto
questo ricordo dai Canonici nel mese di Maggio dell'anno del Signore
1597".
- Famigli Giaquinto
Recita così: "L'altare qui dedicato per le famiglie Giaquinto
al corpo di Cristo con l'onere di 55 messe all'anno è stato
trasferito con decreto dal Vescovo Mandino nell'altare di S. Angelo".
- Famigli Errico
Recita così: "La cappella della famiglia Errico in
onore di S. Maria delle Grazie fu trasferita nella cappella di S.
Caterina dalla famiglia Sparano con l'onere di Celebrarvi ogni anno
20 Messe".
- Famiglia Cerreto
Recita così: "La cappella della famiglia Cerreto in
onore di S. Giovanni fu trasferita nella capella di S. Caterina
dalla famiglia Sparano con l'onere di Celebrarvi ogni anno 12 Messe".
- Famiglia Canciano
Recita così: "A ricordo del fatto: In questo luogo vi
era l'altare eletto dalla famiglia Canciano in onore della Natività
della Vergine con l'onere di celebrarvi 19 messe che per decreto
del vescovo Mandino fu trasferito nell'altre di S. Maria Maddalena,
è stato eretto questo ricordo dai Canonici nel mese di Maggio
dell'anno del Signore 1597".