Settembre al Borgo. Dalle origini a “Il Mondo della Luna”.
di Flavio Bocciero

Settembre al Borgo, il tradizionale festival che ogni anno a fine estate anima la borgata medioevale di Casertavecchia, rappresentò una delle prime manifestazioni di spettacoli alternativi organizzati al Sud Italia. Istituito nel 1970, si è svolto con continuità fino ad oggi, ad eccezione dell’anno in cui in Campania sì propagò un’epidemia di colera (1973).  
La kermesse si è avvalsa, per molte edizioni,  di risorse locali che  sono riuscite a fare del festival uno degli appuntamenti d’eccellenza a livello regionale e nazionale. In origine,  prevedeva quasi esclusivamente spettacoli itineranti e manifestazioni all’aperto e questo per la semplice ragione che mancava una struttura che potesse ospitare  gli eventi. Nei primi anni Settanta, infatti, il Teatro della Torre (oggi una delle principali location)  era ancora solamente un cumulo di antiche pietre abbandonate ed infestate da erbacce, e solo successivamente è stato reso funzionale da Roberto Forlani e dalla sua equipe di giovani volontari. Così, il festival si contraddistinse inizialmente con rappresentazioni a carattere religioso messe in scena nelle piazze e per le vie della borgata da Paolo Todisco, caratterizzandosi per la partecipazione della popolazione residente, che diventava protagonista delle rappresentazioni prendendo parte come comparse agli spettacoli. Inoltre, la stessa comunità locale, ospitava nei propri alloggi le compagnie teatrali, vista la carenza di strutture alberghiere nel borgo.
Poi, con col susseguirsi delle edizioni, in cartellone sono stati inseriti anche momenti di danza e musica organizzati da Maria Teresa Canitano, più tardi da Gianni Gugliotta e Casimiro Lieto (a capo della macchina organizzativa per dieci anni consecutivi) fino alle firme di alcuni tra i più celebri volti dello scenario artistico italiano come quelli di Gigi Proietti, Piero Chiambretti e Giuliana De Sio, con l’organizzazione affidata all’Ente Provinciale per il Turismo di Caserta e la gestione che è passata sempre maggiormente nelle mani della Regione Campania.
Nel corso degli anni, alle tradizionali forme di spettacolo ospitate al festival, si sono via via aggiunte una pluralità di altre manifestazioni: cabaret, spettacoli circensi, rassegne cinematografiche, cortometraggi, mostre, convegni che hanno fatto della partecipazione al festival un’occasione d’incontro e condivisione di esperienze completa  e coinvolgente.
Fino ad arrivare al 2007, l’anno del rinnovamento e allo stesso tempo, l’anno del ritorno alle origini degli spettacoli itineranti. Per la sua 37esima edizione, sotto la direzione artistica del regista Maurizio Scaparro, il Settembre si è lasciato alle spalle il vecchio modello del  festival/contenitore con spettacoli ripescati nei cartelloni teatrali e musicali della stagione o recuperati tra le compagnie di giro ed è rinato ospitando un primo ed innovativo Festival Internazionale del Teatro di Strada.
Il Mondo della Luna, questo il nome scelto a rappresentare l’allestimento n. 37, ha proposto un progetto innovativo e coraggioso di discesa dai palcoscenici, che ha trovato la collocazione perfetta in cui realizzarsi. Infatti, come ha sottolineato lo stesso Scaparro: «lo splendido spazio di Casertavecchia, è l'ideale per quest'idea di festival che mi ronzava in mente da tempo».
Ed a proposito della località ospitante, va detto che la manifestazione persegue una particolarissima integrazione con il borgo medioevale e con le sue meravigliose testimonianze di storia e d’arte, allestendo le rappresentazioni all’interno dell’intera realtà urbana. Difatti, le principali location del festival, oltre al già citato Teatro della Torre, sono rappresentate dal Duomo, la Chiesa dell’Annunziata, il Palazzo dei Vescovi, Piazza Duomo e Piazza del Belvedere. Il quadro degli incantevoli spazi che Casertavecchia ha prestato al suo festival si completa con le viuzze, i cortili, le piazzette e ogni altro angolo che possa trasformarsi in uno splendido ed originale teatro a cielo aperto.